Considerazioni sull'arte di Francesco Guerra Introduzione Conobbi Francesco Guerra nell'estate del 2003, due anni dopo essermi trasferito a Quero dal mio paese d'origine, Marano Veneziano. Essendo appassionato di storia dell'arte del Novecento, ogni volta che passavo a piedi davanti alla sua abitazione, sita in via Roma n. 38, ero attr
atto da un affresco del 1993, Colloquio (foto n.1), realizzato sul muro esterno della casa, a sinistra della porta d'ingresso. Si trattava di un'opera astratta che presentava tuttavia ancora qualche vago richiamo alla figurazione. L'opera mi piaceva molto, forse perché amo in modo particolare quelle forme di espressione artistica che trovano il loro fondamento nelle avanguardie artistiche del XX secolo. Così un giorno decisi che era giunto il momento di vincere la timidezza che solitamente mi contraddistingue e andai a conoscere l'artista.
Egli mi accolse in modo gentile e caloroso, rivelandosi subito ben disposto a mostrarmi le bellissime opere che teneva in casa e a parlarmi delle tecniche che utilizzava per realizzare i suoi lavori. Nell'ascoltarlo con interesse, capii che mi parlava col cuore, cioè che non era interessato a comunicarmi i prezzi dei suoi dipinti o a propormi l'acquisto di qualche quadro, ma semplicemente a rendermi partecipe dei principi ispiratori e della genesi del suo linguaggio artistico. Rimasi affascinato dal suo studio, un ambiente luminoso e stracolmo di opere all'interno del quale ebbi la sensazione di trovarmi in un mondo surreale, ma anche dall'ingresso e dal soggiorno, alle cui pareti notai con piacere, perché segno di apertura mentale, la compresenza di suoi dipinti e di quadri di altri artisti, come Virgilio Guidi, Achille Perilli, Riccardo Licata, Gastone Breddo, Bruno Milano, Rino D'Ambros, Ottorino Stefani e Marco Bellotto.
Al termine della mia visita Francesco mi prestò un catalogo dell'artista Santorossi; il restituirgli il libro qualche tempo dopo fu un pretesto per conversare d'arte contemporanea e per conoscerci meglio. Seguirono altri incontri e lentamente entrai in confidenza con lui e sua moglie Gabriella. L'amicizia che nacque ci lega tuttora.
Pur non essendo un critico d'arte, in virtù di quest'amicizia e della passione che nutro per i suoi lavori cercherò ora di ricostruire, in forma divulgativa, le fasi più rilevanti del percorso artistico di Francesco Guerra, prendendo in considerazione l'opera pittorica e scultorea, tralasciando quella grafica.Nel testo : FOTO N.1 (clicca sopra la foto per per ingrandirla)