TESTIMONIANZE DI UNA VITA DEDICATA ALL'ARTE


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A scuola si distingue per impegno e creatività e termina il corso triennale con risultati lusinghieri, tanto che l'architetto Piero Celotto gli offre l'incarico di insegnante presso la stessa scuola e lo affianca al professor Nino Gobis, nello studio di progettazione e disegno di arredi d'interno.
Francesco svolge volentieri questo nuovo impegno in cui può dare libero sfogo alla sua fantasia e gli piace lavorare con Gobis, pure lui pittore, col quale intreccia lunghe conversazioni sulle nuove tendenze dell'arte figurativa. Durante le pause di lavoro e quando è solo durante la pausa - pranzo, si immerge nella consultazione dei volumi di architettura, arte e design che arricchiscono la biblioteca dello studio. In questo ambiente stimolante e culturalmente vivace, nasce in lui la passione per la pittura. Incomincia a dipingere prima dal vero paesaggi e nature morte, per impadronirsi delle tecniche della pittura ad olio e dell'acquerello, e nel frattempo frequenta sempre più spesso mostre e gallerie d'arte e visita con interesse le Biennali veneziane a partire dal 1954, venendo così a contatto con le avanguardie storiche italiane e straniere del ventesimo secolo.
Le sue prime opere datate sono dei primi anni '50 (Natura morta con mandolino, olio, 1953; Paesaggio con neve, acquerello, 1954; Fruttiera, olio, 1956).
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