Paesaggio asolano, 1999

PAESAGGIO ASOLANO, 1999, OLIO SU FAESITE, cm 110 x 90 Impressioni davanti al dipinto di Giovanni Valverde "Paesaggio asolano", del 1999. Il dipinto rappresenta, in uno stile astratto-espressionista, un incantevole paesaggio collinare. Con la dovuta concentrazione possiamo distinguere una strada che, curvando a destra, conduce ad un piccolo paese, alcune dolci colline ed un cielo reso luminoso da un sole splendente. Un primo aspetto che colpisce l'osservatore è l'armonia tra il soggetto reale, che si intravede, e la sua scomposizione in forme astratte. La frammentazione delle forme, resa dinamica dall'utilizzo di piani curvi, compenetrati e sovrapposti, esprime l'ammirazione del pittore Valverde per il linguaggio futurista. Un secondo elemento degno di nota è il lirismo del paesaggio: sembra che la parte inferiore dell'opera, contraddistinta da una massiccia presenza di colori bruni, esprima una certa inquietudine, segno di un probabile tormento vissuto dall'artista. La solarità cromatica della parte superiore del dipinto, tuttavia, con la sua atmosfera morbida, quasi magica, rivela una serenità ed un ottimismo che sembrano affermarsi e superare la precedente tribolazione. In un ipotetico scontro tra bene e male, quindi, il primo alla fine prevale ed imprime il suo positivo carattere a tutta l'opera. Il sentimento di gioia comunicato all'osservatore rimanda in qualche modo a taluni dipinti di Franz Marc, anche se nell'opera di Valverde non è rappresentato alcun animale. La stesura cromatica di questo paesaggio collinare è raffinata, delicata e ricca di sfumature; prevalgono sugli altri colori i gialli, i verdi ed i bruni. L'uso timbrico del colore è solo azzardato; prevale invece un suo uso tonale, tipicamente veneto (nonostante le origini siciliane del pittore), con trasparenze, cangiantismi e sfocature. Il quadro di Giovanni Valverde mostra anche come egli abbia studiato approfonditamente ed assimilato, elaborando tuttavia una cifra grafico-pittorica autonoma ed originale, la pittura delle principali avanguardie artistiche europee del Novecento: nella rappresentazione del paese non introduce forse, il nostro artista, una chiesa con campanile che ricorda molti dipinti dell'artista russo Vasilij Kandiskij? E con un po' di attenzione non si intravede tra le case una sorta di Tour Eiffel che richiama alla memoria il cubista orfico Robert Delaunay? E alcune abitazioni sulla sinistra non sono realizzate con segni e trasparenze tonali che hanno degli ascendenti ben precisi in Lyonel Feininger? Un'ultima considerazione. Al centro della strada compare un segno circolare di colore bruno; sembra un occhio appartenente ad una strana creatura che con sguardo severo contempla dal basso il paesaggio: annuncia forse una prossima apertura di Giovanni Valverde al Surrealismo? Marco Carlotto, settembre 2001.
Avanti

Torna a opere anni novanta