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Nel 1957 Francesco sposa Antonietta Vanin e diventa così
cognato del pittore feltrino Rino D'Ambros, che aveva aderito
al movimento spazialista veneziano ed aveva sposato nel 1954
la maggiore delle sorelle Vanin, Dolores.
Sarà un matrimonio infelice e tormentato da continue incomprensioni,
ed avrà termine nel 1971 con la morte della moglie. Dall'unione
è nato Umberto, figlio unico della coppia.
Per motivi economici e familiari, Francesco lascia l'ambiente
di Montebelluna ed accetta nel 1959 di insegnare disegno ed attività
tecniche all'Istituto di Avviamento Professionale di Quero, fino
a quando questo istituto nel 1962, secondo le nuove disposizioni
ministeriali, verrà soppresso ed entrerà in vigore
la scuola media unificata.
Nel 1965 muore il padre Giovanni, al quale era molto legato affettivamente.
Dal 1967 riprende l'insegnamento
all'Istituto Tecnico Industriale di Feltre che manterrà,
a periodi alterni, fino al 1974.
Nonostante l'impegno scolastico, per alleggerire il peso che
spesso lo opprime per le turbolente vicende familiari, si immerge
completamente nella pittura realizzando molti lavori di chiara
impronta espressionista.
Esporrà alle prime mostre collettive a Montebelluna, presso
il caffè Bernardi, con Giulio Celotto (figlio dell'architetto),
con Nino Rizzardini e con Roberto Poloni, e a Feltre nella galleria
"Al Sole" diretta dal pittore Bruno Milano, che ha
conosciuto al caffè Mimiola da qualche anno, e col quale
ha iniziato un rapporto di amicizia ed un vivace scambio di idee.
Tiene la sua prima personale di una certa importanza nell'estate
del 1970 a Verona presso la galleria d'arte "Notes",
dove espone una serie di opere in cui su pennellate libere e
sciolte sono tracciati cavalli e figure con rapidi e sicuri tratti
di penna (Bottiglie, gouache, 1964; Girasoli, gouache,
1970; Cavalli, gouache, 1970).
In ordine: FOTO N. 1 e 2 (clicca sopra per ingrandire ogni singola foto)